Biblioteca. Sto leggendo la biografia
di Einstein (quella cui accennavo qualche post fa), una parte
piuttosto complicata che cerca di rendere comprensibile anche alle
capre della fisica come me una roba astrusa come la teoria dello
spazio curvo. Ogni tanto alzo lo sguardo per meditare su quanto è
scritto e guardo le altre persone nella stanza. Qualche vecchietto,
molti studenti. Una ragazza che evidentemente confida molto nei suoi
occhi color Siberian Husky è seduta ad un tavolo quasi all'estremo
opposto della stanza e sta ammazzando di sguardi un ragazzo belloccio
seduto vicino a me.
Lui non l'ha notata o se l'ha notata da bravo
maschio alfa non si cura di lei. Torno al mio libro e all'esempio della palla da
bowling sul tappeto elastico e delle biglie che le ruotano attorno
che dovrebbe essere quello chiarificatore (sottolineo il
condizionale, ma davvero il caro Albert è arrivato a formulare
quella sua portentosa teoria a partire da quest'immagine?!?) ma dopo
qualche minuto sono costretto a distrarmi nuovamente. La Husky ha
preso l'iniziativa, ora è di fronte al belloccio.
- Scusa tu studi giurisprudenza vero?
- Sì.
Lei ha in mano la dispensina su cui fra
uno sguardo e l'altro stava studiando.
- Cosa vuol dire...
Cerca un attimo sul foglio.
- Ex lege?
- In base alla
legge.
- Ah sì... Che
scema. Ci sarei potuta arrivare dalla frase...
Silenzio
imbarazzato di lui. Laconico.
- Grazie!
E se ne torna al
posto contenta come se avesse preso un trenta e lode.
E io che mi sentivo
idiota perché non stavo capendo una beata minchia di Einstein.
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