27.3.12

Il momento del dubbio...

Non mi sto riferendo al dubbio riguardante la qualità della roba scritta (per la serie "sono il nuovo Calvino o sono un poveraccio?"), quello è sempre presente ed è un compagno anche utile in certi casi (soprattutto quando ci si risponde "sono un poveraccio" con buona pace del proprio ego). Il dubbio che da qualche giorno mi attanaglia (potete dedurre che il "momento" del titolo sia appena un po' lungo) è se i fatti raccontati nel post "un nuovo incipit" (se non l'avete letto cliccate qui, questo l'ho inserito solo per fare un po' di pratica con i link) debbano essere riscritti a ruoli invertiti. Ovvero con  Leo che organizza la sorpresa della cena al buio per Irene. Perché farsi simili seghe mentali? Il dubbio è che Leo, che sarà il protagonista della storia, emerga dalla scena un po' passivo... Tutto quello che fa, in sostanza, è lamentarsi e mostrarsi impacciato. Insomma tutt'altro che accattivante. Sicuramente se fosse lui l'organizzatore del lieto evento apparirebbe più attivo e più caratterizzato: sarebbe un giovane uomo che per la propria donna pensa e organizza cose simili... E qui sta l'altro termine del dubbio. Non so perché ma mi suona strano. Detto in altri termini, se per il mio compleanno la mia amata mi combinasse questo scherzetto ne sarei piacevolmente divertito e anche lusingato, se invece l'idea fosse mia mi sentirei scemo e penserei che a lei non piacerebbe. A questo punto mi si potrebbe suggerire che forse il problema sono io. Probabile. Qualcuno diceva che bisogna scrivere di ciò che si conosce ma è anche vero che scrivendo (ci) si conosce.

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